Storia del progetto

Io, Serenella, provo da sempre una forte attrazione per il “grande nord” e le sue storie che profumano di mistero e di magia. 

Il cane di razza husky è il mio preferito perché assomiglia molto ad un lupo e ha gli occhi di un sincero azzurro cristallino.

Da queste due note di colore e di sensazione ha preso forma l’onda della creatività ed ha cominciato ad entrare in vibrazione, creando presto una mirabile sinfonia.

Ho pensato alla Siberia, un luogo per noi lontano e molto freddo. In questo luogo, la vita non è facile. Ma proprio qui vedo nascere Sibir, un cucciolo di husky che chiameremo come la sua terra, dall’antica lingua tartara.

Un cucciolo è qualcosa di meraviglioso e vitale. Sibir ha la forza di attrarre a sé adulti e bambini con la sua dirompente vitalità.

Ecco che in un gioco di complicità bambini e adulti desiderano sottolineare la loro stupenda appartenenza indossando le magliette che mostrano gli episodi della vita di Sibir.

Sibir è un cuore caldo e passionale in grado di farti dimenticare il freddo del grande nord.

Vedo Sibir correre sul ghiaccio e scivolare senza riuscire a fermarsi; vedo Sibir che nella notte si accorge dei bagliori nel cielo ed esce ad osservare il meraviglioso spettacolo dell’aurora boreale. Sibir viaggia nella taiga con la sua mamma e incontra le renne. Il suo fortunato padroncino gioca con lui a palle di neve. Ancora mille altre cose fa Sibir, come ogni cucciolo, che sia husky o umano.

Questo è il gioco d’amore tra i cuccioli e loro genitori.

Serenella

Io, Donatella, ho creato i disegni del cucciolo Sibir per le nostre magliette, partendo da bozzetti precedentemente realizzati a matita. Ho cercato di trasporre in essi tutta l’allegria, la gioia e la tenerezza che un cucciolo può emanare. Ho usato colori vivaci perché piacciono a me e ai bambini e uno stile deciso e moderno che piaccia anche ai grandi.

Ho respirato per anni anch’io tutta la particolare atmosfera che regnava nella nostra luminosa e numerosa famiglia. Ancora oggi quando disegno o dipingo la sento vicina e ho l’impressione di essere consigliata e protetta soprattutto dalle figure importanti dei miei genitori. Una specie di creatività “coccolata”. Un intreccio sottile e invisibile, mai interrotto, di fili colorati di rosso, come la passione -indispensabile alla creatività- che formano una trama essenziale sulla quale ordire la mia vita.

Da questo “canovaccio” di legame famigliare scaturisce la nostra proposta.

Un’allegra, colorata e affettuosa metafora.

Che altro non è che l’invito, rivolto a genitore e figlio, a indossare per gioco la stessa maglietta. Un gesto esplicito e manifesto che ribadisce un legame esistente.

Donatella